I Cavalieri di Sant'Eusebio


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Intervento progettuale

Il Romitorio




Il progetto di restauro, stilato secondo criteri strettamente conservativi, prevede le seguenti fasi:


Torre campanaria


Rimozione delle coltri di macerie all’interno e all’esterno della torre con il recupero dei materiali lapidei e laterizi utili per il restauro conservativo;

Verifica statica al fine di valutare l’esigenza di consolidamenti basali mediante formazione di murature di sottofondazione a corona, per consolidare il piede della torre.(Nel caso detta lavorazione dovesse rendersi necessaria, verranno tenute in debito conto le problematiche archeologiche che possono eventualmente insorgere, con il coinvolgimento dei competenti uffici di tutela e la predisposizione di adeguate assistenze tecniche);

Consolidamento strutturale della torre, con la riduzione delle lacerazioni e degli allentamenti nella muratura, con il ripristino della continuità mediante rifacimento delle murature decorse, anche con la tecnica del cuci-scuci. Detta lavorazione verrà eseguita con l’impiego di malta di calce idraulica analoga a quella antica. A tal proposito si prevedono adeguate prove di impasto che andranno approvate dalla Direzione Lavori;

Inchiavardatura della torre al fine di assicurarne la compattezza, mediante l’inffissione di chiavi metalliche al secondo e terzo livello, con teste di chiave lineari forgiate alla foggia antica;

Ripresa del cornicione a coronamento delle murature parietali, mediante l’impiego di materiali laterizi di recupero provenienti dallo stesso sito, connessi con malta di calce come sopra descritta;

Rifacimento del tetto a quattro falde, su trabeazione lignea, rigidamente ancorata alle murature e copertura mediante coppi piemontesi antichi di provenienza da recuperi della zona;

Ripristino dell’intonaco a malta di calce con l’aggiunta di sabbione di fiume e stesa a cazzuola, con frattazzatura grossolana, al fine di riprodurre un effetto superficiale analogo a quello riscontrabile nelle porzioni di intonaco residuo;

Sabbiatura dell’unica inferriata metallica residua, e successivo trattamento con apposita vernice.


Corpo di fabbrica dell’aula


Rimozione delle coltri di macerie all’interno e all’esterno dell’aula con il recupero dei materiali lapidei e laterizi utili per il restauro conservativo;

Verifica statica al fine di valutare l’esigenza di consolidamenti basali mediante formazione di murature di sottofondazione a corona, per consolidare il piede delle murature.(Nel caso detta lavorazione dovesse rendersi necessaria, verranno tenute in debito conto le problematiche archeologiche che possono eventualmente insorgere, con il coinvolgimento dei competenti uffici di tutela e la predisposizione di adeguate assistenze tecniche);

Scarificazione dei giunti della muratura antica fino al livello di solidità adeguata alla stabilità strutturale, con successivo lavaggio mediante l’impiego di idrocompressori;

Rifacimento dei giunti mediante stilature a malta di calca con le stesse caratteristiche colorimetriche e granulometriche di quelle originali (previa esecuzione di prove a disposizione della Direzione Lavori);

Consolidamento strutturale del corpo di fabbrica, con la riduzione delle lacerazioni e degli allentamenti nella muratura, con il ripristino della continuità mediante rifacimento delle murature decorse, anche con la tecnica del cuci-scuci. Detta lavorazione verrà eseguita con l’impiego di malta di calce idraulica analoga a quella antica. A tal proposito si prevedono adeguate prove di impasto che andranno approvate dalla Direzione Lavori;

Costruzione di setti di solida muratura a scampoli di pietra, connessi a malta, riconoscibili rispetto alle murature originarie, al fine di sostenere il lacerto parietale isolato;

Formazione della muratura di sacrificio su tutte le teste di muri, con la formazione tessitura a scampoli di pietra e laterizi, riconoscibile rispetto a quella antica, al fine di preservare le porzioni antiche dalle aggressioni gelive e gravitazionali;

Consolidamento delle porzioni di intonaco ancora presenti sulle murature residue del corpo di fabbrica dell’aula mediante iniezioni consolidanti e stesura a pennello, con più mani, fino a rifiuto di silicati idrorepellenti;

Trattamento delle porzioni di muratura a laterizi, mediante idrorepellenti stesi a pennello,con più mani, fino a rifiuto;

Pulitura e consolidamento delle soglie e degli imbotti delle aperture, con il trattamento degli elementi lapidei mediante sostanze idrorepellenti stese a pennello, con più mani, fino a rifiuto;

Pulizia generale delle aree circostanti l’edificio, con il recupero degli elementi lapidei e laterizi eventualmente utili perle opere di restauro e conservazione e il porto a discarica delle materie amorfe inutilizzabili per il restauro.


Edifici secondari e recinzioni


Rimozione delle coltri di macerie nei pressi delle strutture murarie con il recupero dei materiali lapidei e laterizi utili per il restauro conservativo;

Verifica statica al fine di valutare l’esigenza di consolidamenti basali mediante formazione di murature di sottofondazione a corona, per consolidare il piede della dei muri.(Nel caso detta lavorazione dovesse rendersi necessaria, verranno tenute in debito conto le problematiche archeologiche che possono eventualmente insorgere, con il coinvolgimento dei competenti uffici di tutela e la predisposizione di adeguate assistenze tecniche);

Scarificazione dei giunti della muratura antica fino al livello di solidità adeguata alla stabilità strutturale, con successivo lavaggio mediante l’impiego di idrocompressori;

Rifacimento dei giunti mediante stilature a mala di calca con le stesse caratteristiche colorimetriche e granulometriche di quelle originali (previa esecuzione di prove a disposizione della Direzione Lavori);

Consolidamento strutturale, con la riduzione delle lacerazioni e degli allentamenti nella muratura, con il ripristino della continuità mediante rifacimento delle murature decorse, anche con la tecnica del cuci-scuci. Detta lavorazione verrà eseguita con l’impiego di malta di calce idraulica analoga a quella antica. A tal proposito si prevedono adeguate prove di impasto che andranno approvate dalla Direzione Lavori;

Formazione della muratura di sacrificio su tutte le teste di muri, con la formazione tessitura a scampoli di pietra e laterizi, riconoscibile rispetto a quella antica, al fine di preservare le porzioni antiche dalle aggressioni gelive e gravitazionali;

Pulizia generale delle aree circostanti l’edificio, con il recupero degli elementi lapidei e laterizi eventualmente utili perle opere di restauro e conservazione e il porto a discarica delle materie amorfe inutilizzabili per il restauro.


Pertinenze


Disboscamento delle porzioni di terreno incolto e invaso da boscaglia di Robinia pseudoacacia;

Pulizia superficiale da macerie e immondizie accumulate nel tempo;

Verifica della presenza di murature in verticale eventualmente appartenenti a un abitato anticamente connesso al centro religioso.



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